FUNZIONAMENTO DI UN SISTEMA DIGITALE



I sistemi digitali per il ferromodellismo esistono ormai da una quindicina d’anni. Mentre da un lato semplificano drasticamente i problemi di cablaggio degli impianti, dall’altro rendono possibile un vecchio sogno comune a tutti i modellisti: poter controllare in modo indipendente più treni (locomotive), senza dover ricorrere a sezionamenti elettrici del tracciato.
In due parole: la stazione di comando di un sistema digitale (nota come “unità centrale”), oltre a fornire alle locomotive, tramite i binari, l’energia elettrica necessaria al funzionamento di motori, luci, ecc... trasmette anche a ciascuna locomotiva delle “informazioni”. Queste informazioni vengono poi interpretate come comandi (velocità, controllo delle luci, ecc...), grazie ad un apposito circuito elettronico di dimensioni molto ridotte (noto con il termine di decoder), da installarsi dentro ciascuna locomotiva.
Da un punto di vista tecnico, la trasmissione di queste informazioni avviene tramite un segnale elettrico per così dire “sovrapposto” alla tensione di alimentazione. Quest’ultima è sempre presente al suo massimo livello.
I decoder vengono numerati in modo opportuno durante la fase di installazione nelle locomotive, questo consente loro di distinguere, nel flusso di informazioni inviato dall’unità centrale, quali siano i comandi loro destinati.
Traducendo in termini umani questo discorso, è come se ci fosse un capo stazione (l’unità centrale) che, usando una radio (i binari), impartisce comandi del tipo: “locomotiva numero 1 avanti a velocità 3”, “locomotiva 45 accendere le luci”, ecc... Sarà poi il singolo macchinista (il decoder), sapendo il numero della sua locomotiva (il numero del decoder) ed ascoltando il segnale radio, ad eseguire i comandi lui destinati.
Questo rende possibile che più locomotive possano “muoversi” in modo totalmente indipendente, benché collegate allo stesso circuito elettrico. Infatti, motori e luci non sono più direttamente collegati al binario, sono invece sotto il controllo del decoder.

Un decoder analogo, ma con minori esigenze di miniaturizzazione, viene impiegato per gli articoli elettromagnetici in genere (scambi, segnali, ecc...). Di solito, mentre ogni locomotiva deve essere dotata del proprio decoder, i decoder per articoli elettromagnetici sono in grado di comandare 4 dispositivi distinti (ad es.: quattro scambi). Si noti come non sia più necessario collegare ciascuno scambio al quadro di comando centrale. Basta infatti collegare ciascuno scambio al relativo decoder, decoder che verrà opportunamente fissato nei pressi dei quattro articoli elettromagnetici che è in grado di pilotare. Il comando per far commutare lo scambio verrà inviato per via digitale al decoder - in modo analogo a quanto avviene per i decoder per locomotive, ovvero sfruttando i fili stessi di alimentazione elettrica del decoder.
Per quanto riguarda la miniaturizzazione dei decoder per locomotive, si può ormai affermare che - se lo si prevede fin dalla progettazione della locomotiva - non ci sono problemi a realizzare modelli in scala H0 ed N dotati di decoder, o, come si dice, a realizzare delle “locomotive digitali”. Ad es., Brawa produce una versione già digitalizzata del “minuscolo” locomotore Köf II.
Viceversa, l’installazione di un tale dispositivo in un modello esistente può, a seconda della marca costruttrice della locomotiva e/o del decoder, richiedere interventi tecnici qualificati (fresature, ecc...).

Esistono oggi diversi sistemi digitali, i più famosi sono: Märklin Digital, Lenz/NMRA, Trix e Fleischmann FMZ. Il sistema Lenz è stato adottato dalla NMRA (National Model Railroading Association) americana ed è inoltre compatibile con il sistema Märklin Digital= (da non confondersi con il Märklin Digital) e con l’Arnold Digital.
I due sistemi digitali più diffusi sono senza dubbio il Märklin Digital ed il Lenz. Sebbene non vi sia nessun motivo tecnico che lo imponga, il Sistema Märklin Digital è più diffuso nel mondo “a tre rotaie”. Viceversa, il sistema Lenz è più diffuso nelle “due rotaie” - ricordiamo che è stato adottato dalla austriaca Roco e che anche il gruppo Lima-Jouef-Rivarossi-Arnold ha scelto quest'ultimo.
Purtroppo, almeno fino ad oggi, questi due sistemi digitali erano tra loro incompatibili. Questo in pratica comportava l’obbligo, una volta scelto un sistema digitale, di essere costretti ad installare i decoder specifici di quel sistema.
Ecco la buona notizia: la ditta Modeltreno (Via Cipriani, 6, 40131 Bologna, tel. 051520032, fax. 051524114, Internet http://www.modeltreno.it), a completamento della sua linea di prodotti Modeltreno Digital Line, propone un’unità centrale denominata INTELLIBOX, completa di quadro di comando, compatibile sia con lo standard Märklin Digital sia con quello Lenz che con quello Trix (Selectrix).
In altre parole, con il sistema Modeltreno è possibile comandare sia locomotive che scambi indifferentemente tramite decoder di una di queste tre famiglie digitali.
Ma i “miracoli” tecnici fatti dalla ditta di Bologna non si fermano qui. Infatti, la compatibilità con i tre sistemi digitali già menzionati, non si limita ai soli decoder, ma include anche le stazioni di comando vere e proprie.
Per capirci: i sistemi digitali Märklin Digital e Lenz “partono” con un’unità centrale. A questa si possono poi collegare una o più stazioni di controllo aggiuntive in grado di comandare, attraverso l’unità centrale, treni, scambi, ecc... In altre parole: i sistemi digitali sono, di solito, modulari: consentono un’espansione progressiva della “centrale di comando” a seconda delle proprie esigenze (e... delle proprie tasche).
Il sistema Modeltreno è perfettamente compatibile con tutti questi componenti. Pertanto, oltre ai nuovi utenti del modellismo digitale, anche gli eventuali possessori di un sistema Märklin Digital , Lenz o Trix hanno ottimi motivi per essere interessati al sistema Modeltreno. Infatti, acquistando l’unità centrale Modeltreno possono tranquillamente continuare a sfruttare tutto quanto già in loro possesso e, ovviamente, anche avvalersi delle nuove innovative prestazioni. Per fare un esempio, si possono impiegare i C80f della Märklin, oppure i moduli LH-100 della Lenz od ancora il Lok-Mouse della Roco. Ma ancora le Keyboard, le Memory, i Booster, i C80, gli Infra-Control, i trasformatori e, nel caso della Märklin, anche la stessa unità centrale.
Non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo, ma ovviamente c’è anche la completa compatibilità con tutti i tipi di Booster esistenti in commercio.